E' la prima volta che scrivo un commento su un viaggio e sono contento di poter dire che è stata un'esperienza stupenda.Sono da sempre appassionato di Egitto classico, sino al punto di avere approfondito, in gioventù, anche lo studio del geroglifico oltre che la storia e l'arte egizia.In fondo, quindi, questo è uno dei viaggi dei miei sogni e posso dire che per mia fortuna è andato tutto benissimo. Bello il gruppo (solo 8 persone affamate come me di "cose meravigliose") incredibili i luoghi e le persone, ottime le sistemazioni e il trattamento.Anche se ne rispetto il punto di vista, sono in disaccordo con Giorgio, mio compagno di avventura, il cui commento potete leggere qui sotto, giusto prima del mio.Sono tendenzialmente contrario a rimpiangere "i bei tempi che furono" perché il tempo tende ad ingigantire sempre le esperienze migliori sfumando quelle peggiori.Forse è vero che l'Egitto di oggi è diventato una fabbrica e che non è più quello di un tempo; e probabilmente è verissimo che l'Egitto moderno potrebbe trarre maggiori benefici dalle proprie risorse se solo provasse a gestirle meglio di come le stia gestendo ora.Ma sono convinto che l'Egitto di oggi soffre del nostro stesso problema: un patrimonio artistico immenso e capacità politiche e culturali forse non all'altezza per gestirlo.Oltre al problema di dover gestire un flusso enorme di turisti che spesso fruiscono la vacanza senza realmente rendersi conto di dove essi si trovino e di quale tipo di vacanza stiano facendo.Egitto e Italia sono simili. Nessun altro paese al mondo " tranne forse, per certi versi il Messico " si trova a dover gestire un numero di opere d'arte così impressionante.Sono rimasto contento nel vedere che molti siti sono meglio protetti di quanto mi avevano parlato amici che avevano avuto la fortuna di fare il viaggio 10 o 15 anni or sono. Certo, è necessario fare di più, ma il fatto di avere chiuso molti siti al pubblico e il fatto di limitare gli accessi contingentandone alcuni e bloccandone altri mi fa sperare che la gestione del patrimonio sia sul cammino giusto.Certo, la strada è lunga da percorrere, ma la direzione presa " credo e spero - è quella buona.Ho osservato la gente del posto, come le persone si rapportano con gli altri, il loro linguaggio del corpo, gli atteggiamenti. L'ho fatto nei bar all'aperto, osservando le donne fare le compere nei mercati, i bambini che giocano tra le bancarelle.Lo standard qualitativo della vita in Europa è sicuramente più elevato, ma sarà che è Africa, sarà che la esigenze personali degli egiziani sono minori delle nostre, sarà che la cultura locale affronta i problemi della vita con maggiore fatalismo, saranno tutte le cose che non sono stato abbastanza acuto da vedere e capire, ma mi son convinto del fatto che gli egiziani siano un popolo molto più felice di noi.Non ho mai visto gente accapigliarsi, atteggiamenti ostili, strepiti o discussioni. La gente sorride. Spesso. Gentilezza e cortesia e sorrisi sono la norma tra la gente.Fa sorridere (e riflettere) il cammelliere " in panni un po' straccioni - che parla concitatamente al telefonino mentre ondeggia in su e in giù in groppa al suo maestoso bestione; oppure la nostra giovane e bravissima guida Mahmoud, egittologo laureato e simpaticone patentato, che alla mia romantica idea di vivere nel passato all'epoca dei faraoni del Nuovo Regno preferisca prosaicamente la TV via satellite ed il telefonino, dal quale non si stacca per un momento, per parlare spessissimo con la moglie e gli amatissimi amici.Un'altra cosa sulla quale non sono d'accordo con Giorgio (che spero per questo non me ne vorrà ) sono i musei egiziani.Ho visto due musei, il museo nubiano di Aswan e il Museo Egizio del Cairo.Mentre l'Egizio risente di problemi di distribuzione degli spazi dovuti al fatto di essere stato progettato ben 2 secoli or sono, il museo nubiano di Aswan è strepitoso. La distribuzione museale è modernissima; l'illuminazione, la fruibilità delle opere d'arte sono eccellenti, i contenuti di sicuro interesse anche se certamente non sono paragonabili all'Egizio. Al museo ci ha accompagnato Mahmoud, alla sera, e come sempre è stato prodigo di spiegazioni e informazioni interessantissime.Per l'Egizio potrei dire che da "egittologo mancato" non sono per nulla rimasto deluso. Ma forse era tale la voglia di vederlo che mi sarei adattato ad andarci anche a piedi scalzi e sui carboni ardenti e ne sarei stato entusiasta anche se invece delle bacheche ci fossero state cassette della frutta per contenere gli oggetti.Ci sono talmente tante cose da vedere che il fatto che il museo sia stato costruito nel 1800 e la struttura e la sua organizzazione siano obsolete, passano " per me almeno " in secondo piano.L'Egizio per me è stata una esperienza speciale. Il tesoro ti Tutankamon è una tale meraviglia che fa immediatamente pensare a cosa siano potute essere le sepolture di faraoni importanti quali Seti I e Ramsete II.In fondo, infatti, questo faraone fanciullo è giunto sino a noi proprio perché è stato un personaggio secondario nella storia dell'Egitto, dimenticato da tutti, in primis dai ladri di tombe. La maschera d'oro è qualcosa che i libri non restituiscono interamente. Bisogna vederla. Così come i sarcofagi, i gioielli funebri, gli arredi. Buona parte del primo piano è dedicato al tesoro, che diviene una sorta di museo a se stante. Uscire dall'Egizio mi è costato non poca fatica. Dopo tutte queste cose positive vorrei raccontare anche l'unica cosa negativa che mi è capitata. Non ho acquistato il pacchetto direttamente da Ubuntu Travels ma da una loro società partner, la quale non mi ha avvisato che all'aeroporto del Cairo sarei stato accolto da un operatore di Ubuntu.Sui documenti di viaggio c'era un altro operatore e così quando siamo arrivati al Cairo ho ignorato il tipo che urlava "UBUNTU" a squarciagola. Ornella, mia moglie, passando accanto al giovanottone mi disse "vedi come sono fortunati questi che hanno chi li riceve all'aeroporto?" Io non sapevo cosa fare. Dopo avere fatto un'ora di coda all'immigrazione, dopo avere scoperto di dover acquistare i visti (che ero convinto di avere già pagato in Italia) e di dovere rifare la coda all'immigrazione, dopo molte telefonate in Italia all'operatore che non mi ha mai risposto, alla fine mi sono ricordato di avere il numero dell'operatore locale. Sfiduciato, demoralizzato, stanco morto e convinto che nessuno avrebbe mai risposto a quell'ora ho telefonato e? invece no: mi ha risposto la "mitica" Silvia. Dopo le spiegazioni " anche lei non sapeva che saremmo arrivati a nome dell'altro operatore " mi ha detto di non muoverci che sarebbe arrivato il loro addetto ad assisterci di persona. Indovina un po' ? era lo stesso ragazzone di prima ! I visti erano già a posto e dopo qualche attimo un po' concitato con lui e i funzionari dell'immigrazione abbiamo recuperato i bagagli.Purtroppo la coincidenza del volo per Luxor era persa.Va detto che fatti del genere accadono solo grazie all'ottusità di Egyptair: se fosse stato gestito un transito per Luxor invece di farci fare dogana e ritiro bagagli al Cairo tutto questo non sarebbe successo. Per farla breve, Ashraf (questo è il nome del nostro amico) ci ha assistito nel trovare un nuovo volo per Luxor. Avanti e indietro da vari uffici Egyptair che funzionano poco e male come i nostri, senza darsi tregua sino quando è riuscito a trovarci un volo per le 4 della mattina. Pur essendo un viaggiatore abbastanza esperto e parlando discretamente inglese non fatico ad ammettere che mi sarei trovato in notevoli difficoltà nel riuscire a fare altrettanto ?.Ashraf è rimasto con noi tutta la notte a farci compagnia e ci ha accompagnato all'imbarco.Silvia ci ha sempre tenuto d'occhio da lontano chiamando spesso Ashraf, e quando siamo arrivati a Luxor era all'aeroporto ad accoglierci. Poveretta. Si è fatta anche lei la notte in bianco.Morale della storia. I problemi non si possono evitare al 100%. Ma è come gestisci i problemi che fa la differenza. E' una vita che viaggio e ho visto di tutto. L'assistenza ricevuta dalle persone di Ubuntu sono stati la differenza tra una vacanza rovinata ed una vacanza riuscita.Bilancio complessivo.Forse il servizio del Hilton Golf non sarà stato all'altezza del nome " e qui sono io che posso dire, avendone girati diversi per lavoro, che nessun Hilton è mai stato all'altezza del nome " e la cucina ed il servizio sono migliorabili.Ma a parte questa pecca questa vacanza è stata un successo, un'esperienza meravigliosa e indimenticabile.In conclusione vorrei dare solo un consiglio ad Ubuntu, di inserire i musei di Luxor ed Aswan nel programma perché credo che meritino una visita.Per il resto posso solo manifestare la mia felicità per questa riuscitissima esperienza.

Sergio Bonfiglio,

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