Mi piace viaggiare e per mia fortuna vivo in un'epoca nella quale basta un week end per trovarsi dall'altra parte del mondo. La scelta di dove andare è talmente ampia in una intera vita potrei non ripassare mai per lo stesso luogo due volte. Viaggiare per turismo significa dopo un breve o medio periodo tornerò all'attività lavorativa e alla stanzialità, lì da dove sono partita. E' da questo deriva il termine turista. Con lo sviluppo dell'industria turistica il termine si è un po' volgarizzato. In effetti, quando scegliamo di andare in una di quelle “colonie italiane” sparse nel pianeta, non possiamo dire di aver proprio viaggiato, quanto più riduciamo il contatto con la realtà quotidiana della nostra meta e tendiamo a riprodurre abitudini e consuetudini a noi familiari, la cucina, la lingua, i costumi. E' così che si è adattato in chiave moderna il termine “viaggiatore”. Un tempo, romanticamente, era colui che intraprendeva il viaggio per istruzione, per conoscenza, spesso per avventura o per commercio ma soprattutto era colui per il quale il viaggio finiva per essere un' esperienza ancora più importante della meta stessa, ricco di significato. Il marketing ha poi fatto il resto, distinguendo anche i “prodotti” dedicati agli uni o agli altri. In verità a noi tutti piace più essere definiti dei viaggiatori, contaminarci, scoprire ed anche metterci in discussione, cambiare abitudini e non lasciarci sfuggire qualsiasi opportunità di conoscere. Così, fermarci alla bancarella del mercato per acquistare frutta mai vista o salutare e ringraziare con pochi termini della lingua locale, appena imparati a memoria, diventa parte del viaggio stesso. Ci sono poi luoghi dove non mi stancherei mai di ritornare; l'Egitto è uno di questi. In questo Paese ovunque continuano a scoprire e a restaurare ed a far tornare all'antico splendore tesori incommensurabili. Camminare tra i palmeti delle oasi del deserto Occidentale, esplorare il Deserto Bianco in jeep, passeggiare suol porto di Alessandria e fermarsi per un té offerto in una tenda beduina. I luoghi mi diventano subito familiari, mi sento come a casa e capisco che l'essenza del viaggiatore è proprio questa: sentirsi a casa ovunque sia nel mondo.
Nel 1870 Thomas Cook aprì l'era delle vacanze organizzate ed era proprietario di tutti i battelli a vapore per le crociere sul Nilo. I clienti di Cook erano noti come "escursionisti" e venivano snobbati dai viaggiatori più indipendenti, esempio illustre Mark Twain, che scriveva nel 1870: "La mattina sbarcavano le tribù perdute d'America e infestavano gli alberghi, impossessandosi di tutti gli asini: procedevano in una pittoresca processione, cercavano di rompere un frammento dell'Ago (di Cleopatra) ancora in piedi; facevano chiasso per cinquecento, andavano a sbattere contro cammelli, dervisci, effendi, asini, mendicanti e quant'altro; spargevano l'avena dei muli e ammiravano l'affascinante panorama del Nilo".
Fino al 28 febbraio con Egyptair ci sono promozioni molto interessanti ed è il momento per approfittare per tornarci "Il Deserto Bianco" o per rivedere il NIlo e concedersi il relax sul Lago Nasser.