XVI – Edward Bruce, Signore supremo d’Irlanda

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Di Giovanni Rachello

XVI - Edward Bruce, Signore supremo d’Irlanda

La storia delle guerre di indipendenza scozzesi guidate da Sir William Wallace e da Robert Bruce negli anni a cavallo tra il XII e il XIV secolo, è famosa in tutto il mondo ed è stata oggetto di approfonditi studio da parte degli storici e di importanti trasposizioni cinematografiche, che hanno preso piede fin dal secolo scorso. Ma una storia di grande interesse e curiosità è quella che ha per protagonista Edward Bruce, uno dei fratelli minori di Robert I, figlio di Robert Bruce, VI lord di Annandale, e unico sopravvissuto fino all’indipendenza della Scozia. Infatti, i fratelli più giovane di Robert e Edward, Thomas, Alexander e Nigel, morirono tutti a breve distanza l’uno dall’altro dopo la battaglia di Methven e la caduta di Kildrummy.

Morti loro, furono soprattutto Edward Bruce, James Douglas e Gilbert Hay a sostenere Bruce e a guidare le sue truppe nelle piccole azioni di guerriglia che gli scozzesi portarono avanti contro gli inglesi, i quali avevano occupato un gran numero di castelli scozzesi. Edward rimase con Robert fino a dopo la vittoria di Bannockburn, in seguito alla quale la Scozia si poté dire del tutto indipendente dall’Inghilterra di Edoardo II. Gli scontri non terminarono subito, e Edward guidò un esercito nell’Ulster dopo che gli inglesi avevano ripreso il controllo dell’isola di Man e sconfisse una coalizione di vassalli dei conti dell’Ulster, riuscendo anche a conquistare la città. Siamo nel 1315 e in quell’anno Edward Bruce venne riconosciuto dagli O’Neill e da altri dodici signori e vassalli dell’Irlanda del Nord come Signore supremo dell’Irlanda, in un momento in cui egli controllava praticamente tutto l’Ulster. Questo riconoscimento non gli valse però il comando dell’intera isola, né la fedeltà degli altri signori irlandesi del Connach, Leinster e Munster, i quali, a più riprese, combatterono contro Edward, supportati anche da Richard de Burgh, secondo conte di Ulster e suocero di Robert Bruce stesso, il quale si era schierato dalla parte dei conti anglo-irlandesi che seguivano Edoardo II d’Inghilterra. Nonostante le difficoltà e l’abbondanza di nemici, Edward riuscì a gestire la situazione con un certo successo per tre anni, affrontando eserciti nemici, imboscate e una grave carestia nel 1317.

Il 1318 fu l’ultimo dei pochi anni del suo regno, i quali rimasero significativi per esprimere la forza che la Scozia aveva ottenuto assieme all’indipendenza alle guida dei Bruce. Edward affrontò un nemico di molte volte superiore nei pressi del villaggio di Faughart, dove Sir Jhon de Bermingham, alla guida dell’esercito coalizzato anglo-irlandese ebbe ragione dei pochi uomini di Edward, il quale morì nello scontro. Il suo corpo, similmente a quanto era accaduto a Wallace venti anni prima, fu smembrato in quattro parti, le quali furono portati ai quattro angoli dell’Irlanda, fatta eccezione per la testa, la quale fu consegnata a Edoardo II. Infine, i suoi resti furono tumolati presso la chiesa di Faughart, in memoria della battaglia e della fine dell’ambizione scozzese sull’isola irlandese.

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