Ubuntu’s stories
Di Giovanni Rachello
XI - L’incoronazione di Ruggero II e la nascita del regno normanno di Sicilia
Nell’anno 1130 avvenne l’incoronazione di Ruggero d’Altavilla, che deteneva i titoli di duca di Puglia e Calabria e di conte di Sicilia, come primo sovrano del neonato Regno di Sicilia. Questo evento segna, secondo molti storici, un evento di grande rilevanza, dato che attorno a questo regno si concentrarono molti scontri che segnarono l’evoluzione della storia italiana, come si può notare dalle lotte tra gli Angioni di Francia e gli Aragonesi, fondamentali per l’estensione dell’inquisizione spagnola nell’isola.
La conquista normanna della Sicilia era stata portata a termine nel corso di oltre trent’anni di lotte e operazioni militari portate avanti principalmente da Roberto il Guiscardo e da Ruggero I, tra il 1060 e il 1090, con la vittoria sugli emiri saraceni che avevano occupato l’isola fin dal 720. Il padre e il fratello maggiore di Ruggero II erano morti tra il 1101 e il 1105, lasciando a lui, ancora troppo giovane, e alla madre il potere sulla contea di Sicilia, fino al raggiungimento della maggiore età. Ciò avvenne nel 1112, e fin da subito Ruggero dimostrò le sue capacità di governo nell’amministrazione e nel comando militare. Dopo aver strappato il dominio sulla Calabria al cugino Guglielmo, duca di Puglia, il conte di Sicilia portò avanti un’impresa che per il tempo appare davvero straordinaria: nel 1116, infatti, egli decise di sfruttare la flotta da guerra che era stata costruita dal padre per portare soccorso agli emiri della Tunisia e della Libia contro i pirati saraceni, punendo quest’ultimi e conquistandone alcune importanti piazzeforti, come Gerba e Tripoli.
Ma gli interessi sulla penisola italiana non erano stati sotterrati. Quando nel 1127 morì il duca Guglielmo senza lasciare eredi, si venne a creare un vuoto di potere all’interno del quale si inserì astutamente Ruggero II con un’invasione fulminea che colse di sorpresa i pretendenti al ducato. Nonostante anche il principe normanno di Capua avesse riconosciuto la sua sovranità, pur non avendo nulla a che fare con la famiglia degli Altavilla, Ruggero dovette affrontare le ribellioni di alcuni baroni sulla penisola, riuscendo a riappacificare i propri domini in occasione della Dieta generale di Melfi del 1129.
Fu così che nel 1130 si erano create le condizioni per l’unificazione dei possedimenti detenuti dagli Altavilla in Italia e in Sicilia e l’elevazione di Ruggero II a primo re di Sicilia, grazie, ancora una volta, all’astuzia del nuovo sovrano, il quale si inserì all’interno della lotta tra i due papi Anacleto II e Innocenzo II, schierandosi al fianco del primo, rimasto a Roma, mentre l’altro era fuggito in Francia. Così, l’antipapa romano elevò Ruggero II al titolo di Rex Siciliae et Italiae, dando piena e compiuta forma al suo dominio sulla Sicilia e sull’Italia meridionale. Palermo divenne la capitale del suo regno, esteso anche alla Tunisia e alla Tripolitania e capace di rappresentare una seria minaccia persino per l’Impero Bizantino, al quale strappò anche il dominio sull’isola di Corfù e di cui saccheggiò alcune città, tra cui Tebe e Corinto, nel tentativo di una sua conquista, frenata solo dalla creazione di un fronte anti-normanno che comprendeva Bisanzio, Venezia e l’Impero Germanico. Dal canto suo, Ruggero II si alleò con il Regno di Francia di Luigi VII ma non ebbe tempo di approfittare della venuta meno del fronte nemico, dovuta all’elezione di Federico I di Hohenstaufen, dato che morì l’anno successivo, nel 1153, lasciando un’eredità destinata a perdurare nei secoli nel Regno di Sicilia.