VII – L’alba dei regni anglosassoni e re Edwin di Northumbria

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Di Giovanni Rachello

VII - L’alba dei regni anglosassoni e re Edwin di Northumbria

La nostra fonte primaria sugli eventi del VI secolo in Britannia è lo scrittore anglosassone Beda, detto “il Venerabile”, vissuto attorno alla prima metà del secolo VIII. Questo monaco è l’autore di un’opera intitolata Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum, ovvero Storia ecclesiastica del popolo degli Angli, conosciuta ai più come Storia degli Inglesi. In essa l’autore ripercorre la storia della Britannia, e in parte anche dell’Irlanda, sin dalla conquista romana fino alla metà del secolo VIII, quando la prima potenza dell’isola era il regno di Mercia di re Offa, il quale aveva esteso il suo potere anche sui regni limitrofi di Wessex, Anglia Orientale e Northumbria.
Ma la parte centrale del lavoro di Beda riguarda la storia della Britannia nel tempo in cui l’isola fu invasa dalle popolazioni germaniche degli Angli e dei Sassoni, quando avvenne la grande opera di conversione dei britannici al cristianesimo, soprattutto ad opera del vescovo Agostino, inviato da papa Gregorio Magno sul finire del VI secolo. Una vicenda interessante che illumina il periodo di stabilizzazione dei regni anglosassoni è quella di Edwin, re di Northumbria tra i più grandi che il regno abbia conosciuto, dato che fu lui a formarlo unificando i due regni di Bernicia e Deira. Figlio del precedente sovrano di Deira, Aella, fu costretto alla fuga e all’esilio quando morì re Ethelric, successore di Aella, che si ritiene essere stato il fratello maggiore o lo zio di Edwin (non era raro che nei regni anglosassoni la corona passasse al parente più anziano dopo il sovrano piuttosto che al figlio, nel caso in cui questo fosse stato troppo giovane), spodestato da Ethelfrid, re di Bernicia. Dopo aver vissuto tra i regni di Gwynedd, Mercia e Anglia Orientale, Edwin riottenne la corona grazie all’aiuto del re degli Angli orientali, Redwald, il quale rifiutò l’invito di Ethelfrid di uccidere il suo ospite e, anzi, lo attaccò a sorpresa, sconfiggendolo e uccidendolo nella battaglia del fiume Ide e restituendo il regno ad Edwin nel 616. È Beda a raccontare questi fatti e quelli successivi, che riguarda la conversione di Edwin, avvenuta negli anni successivi: attorno al 624/5 egli si smarcò dell’influenza di Redwald alleandosi con il re del Kent e sposandone la figlia, Aethelburgh, la quale era cattolica, al contrario del nuovo marito, ancora pagano. Proprio questo matrimonio sancì l’inizio della conversione totale della Northumbria grazie alla predicazione di San Paolino di York, il quale accompagnò la giovane Aethelburh da re Edwin, che a sua volta decise di convertirsi al cristianesimo a seguito della predicazione di Paolino e della nascita della prima figlia di Aethelburgh, Eanfled. Da questo momento, che Beda riporta alla notte di Pasqua dell’anno 627, re Edwin rinunciò all’idolatria e si convertì, finendo poi col morire nella battaglia di Hatfield Chase contro i sovrani pagani Penda di Mercia e Cadwallon di Gwent nel 633, venendo in seguito santificato e venerato dalla Chiesa Cattolica[1].

[1] I riferimenti alla vita di Edwin si possono trovare in Beda, Storia degli Inglesi, a cura di Lapidge M., trad. di Chiesa P., Fondazione Lorenzo Valla e Arnoldo Mondadori editore, Segrate, 2008, vol 1, II, capp.

Nell'immagine, Beda il Venerabile rappresentato nel mosaico della cattedrale di Westminster

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