V – L’Islanda e l’epoca degli Sturlungar

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Di Giovanni Rachello

V - L’Islanda nell’era degli Sturlungar

 

Nel corso dei secoli dal IX al XII l’Islanda aveva vissuto l’epoca della sua prima colonizzazione, dell’istituzione dei quattro quarti, dell’Althing e il governo dei Goðar e infine della cristianizzazione dello Stato Libero d’Islanda. Ma con l’avanzare dei secoli, le vicende del continente europeo iniziarono a vedere quest’isola settentrionale e a farne una meta di possibile conquista per il regno di Norvegia, che dal tempo di Harald Bellachioma era stata unificata e aveva esteso il suo controllo sul Mare del Nord. In particolare, fu la giurisdizione religiosa a portare l’Islanda cristianizzata sotto l’influenza norvegese, dato che l’isola fu posta sotto il controllo dell’arcivescovo di Nidaros, l’attuale Trondheim. Fu il re norvegese Olaf Tryggvarson a spingere per la conversione dell’Islanda al cristianesimo attorno al 1000 e il primo vescovado islandese, quello di Skùlholt, fu istituito nel 1056.
Alla cristianizzazione seguì l’introduzione dell’alfabeto latino e a questo la stesura delle grandi saghe norrene, prima tramandate solo per via orale. Il XIII secolo corrisponde al periodo di maggior fioritura della produzione letteraria islandese, proprio grazie a testi come la Saga di Ragnarr, la saga di Oddr l’arciere e l’Edda poetica, ma anche ad un periodo di forti contrasti e lotte interne. È questo il periodo che viene detto “epoca degli Sturlungar”; questi erano una delle sei principali famiglie che si contendevano il potere nella prima metà del XIII secolo e che avevano formato un sistema oligarchico sovrapposto all’assemblea dell’Althing strettamente legato al sovrano norvegese Hakon IV. È proprio il capo del clan degli Sturlungar, Snorri Sturluson, a dare inizio al conflitto, diventando vassallo del re norvegese, il quale gli affidò il compito di portare l’Islanda sotto il suo dominio. Più di lui, però fu il nipote Sturla, assieme al padre Sighvatr a portare avanti l’assoggettamento dell’isola, salvo poi essere sconfitto nella battaglia di Örlygsstaðir del 1238, il più grande scontro armato della storia islandese, nel quale si scontrarono circa duemila uomini con oltre cinquanta vittime. Intanto Snorri, lo scrittore dell’Edda poetica, che si trovava in Norvegia, supportò il colpo di stato, fallito, dello Jarl Skùli, ma dopo la battaglia dove il fratello e il nipote erano stati ucciso, tornò in Islanda, infrangendo un ordine preciso del sovrano, che lo sospettava di caldeggiare il rivale Skùli. Così. Dopo la sconfitta di quest’ultimo e il grande ridimensionamento dell’influenza degli Sturlungar in Islanda, re Hakon decise di sbarazzarsi di Snorri per trovare un altro fedele che portasse l’Islanda sotto il suo dominio. Il poeta islandese venne ucciso nel 1241 da Gissur, un uomo di Hakon IV, il quale riuscì a porre definitivamente l’isola sotto il proprio dominio soltanto nel 1262, dopo il fallimento finale di Gissur e la firma del Gamli sáttmáli, il Vecchio Patto, con il quali si sancì l’annessione dell’Islanda alla Norvegia.

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