Ubuntu’s stories
Di Giovanni Rachello
II - Il regno di Magan nell’Oman antico
Tutti noi abbiamo studiato che la nascita della storia è direttamente collegata alla formazione della scrittura, riconducibile all’antica Mesopotamia del III millennio a. C. presso le città-stato dei Sumeri. Purtroppo, la deformazione degli studi e i limiti effettivi del tempo a disposizione per gli insegnanti hanno sempre limitato la conoscenza delle zone limitrofe del Vicino Oriente antico e dell’antico Egitto, lasciando poco spazio o nulla alla conoscenza delle regioni dell’antica Armenia, dell’Elam o della penisola araba preislamica.
Cogliamo l’occasione per parlare di una regione ai confini di quest’ultima: l’Oman. Attualmente si tratta di un sultanato arabo, ma nel III millennio a. C. questa regione era già abitata, insieme agli attuali Emirati Arabi, nella sua parte orientale (dalla regione di Ad Dakhiliyah fino a Muscat, verso est) da una popolazione che aveva dato origine alla formazione dell’antico regno di Magan. Il nome di questo luogo viene da un’iscrizione del sovrano accadico Sargon I risalente alla metà del XXIV secolo a. C. e riporta di “navi provenienti da Magan, Dilmun e Mluhha ancorato ai porti di Akkad che scaricavano e vendevano rame, argento, oli, fagioli e prodotti tessili e di pelle”. È soprattutto il rame il materiale che ha portato avanti la discussione sulla locazione del regno di Magan: sappiamo per certo che Dilmun e Mluhha corrispondessero, rispettivamente, all’odierno Bahrain e all’India, testimoniando traffici commerciali molto estesi e intensi tra il Golfo Persico e l’Oceano Indiano. La questione di Magan è stata più dibattuta sulla sua possibile posizione nell’alto Egitto o in Iran, per via dei siti di estrazione del rame qui presenti. Ma in Oman e negli Emirati Arabi Daniel T. Potts ha condotto delle ricerche archeologiche che hanno portato all’emergere di oltre 150 siti di estrazione del rame, in parte risalenti proprio all’età del bronzo e situati nelle regioni di Sumail, Wadi Andam, Wadi Ibra presso Lasail nella regione del Sohar. La posizione geografica, la quantità dei siti di estrazione del rame, la loro datazione sono gli elementi fondamentali che hanno portato Potts ad affermare che proprio l’Oman sia il giusto candidato per l’identificazione di Magan.
A tal proposito vengono in aiuto altre tavolette di argilla che menzionano il regno di Magan. Una tavolette del tempio di Nanna risalente al 4000 a. C. ricorda una compravendita di rame da “Makkan” (nome alternativo per Magan); un’altra rinvenuta ad Ur e risalente al 1800 a. C. circa menziona un trasporto di 20 tonnellate di rame da Magan; un’altra tavoletta cuneiforme sumera regia datata al 2300 a. C. testimonia l’appartenenza di Dilmun e Magan ai “paesi del mare di sotto”, un’espressione comune del tempo per indicare proprio la zona del Golfo Persico.
È così che funzionano le ricerche incrociate: i dati archeologici, i documenti d’archivio come le tavolette d’argilla e le iscrizioni su pietra vengono comparati ed analizzati per ricostruire storie di paesi e persone vecchi di millenni e per dare una storia a paesi e popoli che altrimenti rischierebbero di rimanere sconosciuti.