"Egitto: storia di un viaggio di cultura, di emozioni e coccole senza pari"...Definirei così il viaggio che Ubuntu ha proposto al nostro gruppo per la setttimana a cavallo di Capodanno 2009.Non so se è la suggestione della parola Ubuntu e del suo significato, ma fin dai primi contatti con gli operatori ci siamo sentiti ben voluti, abbiamo avuto l'impressione di essere a casa, in famiglia, coccolati dalle attenzioni e dalla pazienza che durante il periodo di prenotazione gli operatori di Ubuntu hanno profuso nei nostri confronti: disponibilità senza precedenti, pronti ad accontentare e soddisfare tutti i nostri capricci, pronti a rispondere alle mille domande inutili ed utili, a tribolare insieme durante la prenotazione degli aerei che fino all'ultimo minuto hanno costretto tutti a tenere sospeso il fiato, nell'attesa di un pronti al via... finalmente è arrivato, grazie alla tenacia degli operatori che hanno continuamente tempestato la compagnia di volo, pregandoli fino allo stremo di accontentare le nostre richieste!!!!Finalmente giunge il giorno della partenza: che spettacolo! ma è appena iniziato un viaggio che, oggi possiamo dirlo con assoluta fermezza, porteremo sempre nel nostro cuore per le emozioni che è stato in grado di trasmetterci soprattutto per il lavoro svolto sul campo, in loco, da Ubuntu. Personale molto affabile, disponibile, molto attento alla minima esigenza, pronto a sostituirsi in toto ai nostri "neuroni"... Arriviamo tardi e nonostante l'ora c'è la mitica Silvia (tour leader) ad aspettarci: un benvenuto caloroso e subito grande sintonia. Sembrava di essere in una culla e coccolati al primo capriccio: ci imbarchiamo sulla Nave Royal Ruby pulitissima, accogliente, camere comode, personale all'altezza delle aspettative, cucina saporita, doccia con idromassaggio e uno stuolo di persone al servizio di tutti.Ha colpito moltissimo la dedizione di Silvia e la preparazione delle guide Katab, Ashraf e Akmed: Silvia è stata la chiave di volta di tutto e per tutto! una dedizione ed una cura del benessere di noi "vacanzieri" che non trova precedenti, affabilissima, ha sempre mostrato abnegazione totale affinchè noi potessimo essere sempre più che contenti, oltre ovviamente il dovuto: levatacce mattutine, verifica della qualità dei servizi locali offerti, consigli su cosa acquistare e cosa evitare, visite da effettuare e quelle da evitare, tanta grinta e determinazione... insomma "una guida spirituale", oltre poi ad essere molto benvoluta da tutte le persone del posto.... è stata un ottimo facilitatore e volano di benevolenza per tutti noi da parte delle persone del posto da lei conosciute....che non sono poche. Per non parlare delle guide locali Katab, Ashraf e Akmed, tutte molto preparate e con ottima proprietà di lessico della lingua italiana: ma la cosa che ci ha colpito di più è stato l'entusiasmo e l'energia profusi e trasmessi durante le visite, quando ci raccontavano e illustravano gli aspetti storici, i dettagli artistici, i processi di lavorazione, la genialità delle opere strutturali...in breve tutto il fascino che avvolge il "mistero" e l'imponenza legato a questo angolo di mondo, che trasuda di storia da ogni sua pietra.Un viaggio organizzato in ogni dettaglio, senza lasciare nulla al caso, neanche il minimo particolare: tutto è filato liscio e preciso come il più sofisticato orologio, frutto evidente di un meccanismo ben oleato, di un ingranaggio ben lubrificato. Che dire! La Ubuntu ha veramente incarnato lo spirito evocabile dalla suggestione del proprio nome, quello di "benvolenza verso il prossimo": riferendosi alla parola ubuntu si è solito dire "Umuntu ngumuntu ngabant" cioè "io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo".... e la Ubuntu è in sintonia la propria etimologia perchè della filosofia del proprio nome ne ha fatto un missione di vita, o meglio una missione di "vacanza" per tutti i turisti.
reziero simeone,