Oggi, cosi come ci hanno insegnato, ho messo il carbone nell'incensiere, sopra ho posto piccoli pezzi di incenso misto a polvere di fiori e spezie... ho acceso il carbone e chiuso gli occhi tornando in Oman, terra dal profumo di incenso, spezie e fiori. Viaggiare è come entrare in un 'altra dimensione e piu' le emozioni sono intense e più è difficile ritornare da dove sei partito. Ti domandi sempre cosa ti sei portato e cosa hai lasciato. Resterà nel ricordo, un luogo, uno sguardo, un sorriso, una musica, un profumo, un tramonto, confermando a te stesso che solo viaggiando si scoprono nuovi infiniti orizzonti... Questo è stato il recente viaggio in Oman, terra magica per la bellezza dei suoi paesaggi: dalle dune dorate, morbide e ondeggianti del deserto, a Muscat citta' che scopriamo a poco a poco sempre più bella, dalle moschee alle aiuole fiorite al Muttrah Souq con le sue mille luci colorate, i profumi, il sorriso e la serenità della gente, i magnifici palazzi, tra tutti la residenza ufficiale del sultano: il Palazzo Al Alam tra i due forti portoghesi Jalali e Marani. Lo sguardo spazia verso la bellissima baia circondata dalle falesie, la brezza del mare rinfresca l 'aria, i gabbiani volano attorno a noi. Il viaggio continua tra i racconti della nostra guida nubiana Osama, scendiamo verso Sur fermandoci ad ammirare l' unico esemplare di albero d' incenso in questa zona del paese che porta scolpiti sul tronco i tagli, come le rughe di un vecchio saggio , ne accarezziamo il tronco e sulle nostre dita rimane l 'odore di incenso che ha reso famosa e preziosa questa terra sin dai tempi antichi. Gli scenari ci stupiscono ancora per la loro bellezza, dal Bimah Sinkhole con la sua acqua verde smeraldo, al Wadi Shab con le sue verdi calme acque tra i banani, le palme e la papaia, improvvisamente ci appare il mare agitato, dal colore blu intenso al turchese, le onde si spingono con violenza sulla spiaggia e sulla roccia, la baia è bellissima. Arriviamo nel sito archeologico patrimonio dell' Unesco ammirando i resti del mausoleo dedicato a Bibj Mariyam. Marco Polo descrisse questa moschea- mausoleo ricoperta da mosaici blu. Percorriamo un tratto del Wadi Tiwi. In serata siamo a Sur e visitiamo il mercato frequentato non da turisti, negozi ricchi di vestiti dai colori di tutto l' arcobaleno, le stoffe impreziosite da ricami dorati, le sete preziose, i gioelli, il crepuscolo giunge con il canto del muezzin. A Sur visitiamo la fabbrica delle barche tradizionali in legno chiamate dhow, con queste barche gli abitanti della penisola arabica si sono spinti negli oceani: Indiano, Pacifico, sono arrivati nel mar Rosso, hanno costeggiato l'Africa commerciando. Il viaggio continua proseguendo verso l' incantevole Wadi Bani Khalid con le sue piscine dalle acque cristalline, la roccia bianca, ci tuffiamo nuotando coperte da parei che svolazzano nell' acqua, magliette o altro, avvolte nelle stoffe, cosi ci chiedono, non avendo alcuna voglia di uscire. Raggiungiamo il deserto di Wahiba con le morbide dune, scivoliamo con le 4x4, lasciando i segni sulla sabbia prima immacolata, precipitandoci dall'alto, salendo e scendendo in una folle corsa tra le nostre risate.... finalmente ci fermiamo. Comincia la magia del posto, inseguendo l'infinito della terra e del cielo al crepuscolo, in questa immensita' si può a volte perdere la percezione del corpo, del tempo e dello spazio.. il deserto ci sorprende sempre, lasciandoci senza parole. Osama ci fa un altro regalo, a piedi nudi ci precipitiamo dall' alto di una vertiginosa discesa sprofondando nella sabbia morbida e volando giù con la leggerezza dell'anima, ridiventando fanciulli. Il viaggio prosegue verso Jabrin, e mentre vediamo scorrere questa terra con strade perfette ci domandiamo come in soli cinquant' anni possa essere successo tutto cio'. Infatti non esistevano strutture, e le strade -quando c'erano- erano in terra battuta... Osama continua a raccontare e Sultano, il nostro autista, ci accoglie nel pulmino profumando i nostri polsi con la loro essenza preferita che sprigiona a poco a poco un profumo misto di incenso e di spezie. Durante il viaggio ci offre il dolce tradizionale l'Halwa fatto con acqua, zucchero di canna, farina, uova, acqua di rose, cardamomo, zafferano, cumino, noci e mandorle, squisito. Visitiamo il Castello di Jabrin dai soffitti di legno decorati e le pareti con affreschi ed il Forte di Balha patrimonio dell'Unesco. Ma cio' che ci sorprende è il Falaj di Balha (patrimonio dell'Unesco del 2006) la cui parola deriva dall'antica radice semitica "dividere", ingegnoso sistema di irrigazione che convoglia l 'acqua proveniente dalle montagne, e quando il canale si restringe forma delle curve che aumentano la pressione dell'acqua. Saliamo verso le montagne verdi della catena montuosa dell 'Hajar. L' indomani finalmente raggiungiamo Nizwa, capitale dell 'Oman tra il VI VII secolo. Affascinante l'atmosfera che ci circonda, dal mercato per la vendita degli animali alle strette vie e vicoli del souk. Oggetti di ogni tipo, gioielli, in particolare il khanjar -classico pugnale omanita che gli uomini portano legato alla vita con una cintura- a volte d 'argento come il pugnale o di pelle. Il Forte, splendido edificio del XVII secolo, il piu' grande della Penisola Arabica con una imponente torre centrale circolare. Il nostro viaggio volge alla fine e, dopo la visita del mercato di pesce a Barka, delle Fonti termali di Ain Thawara e dello splendido Forte di Al Hazm, ritorniamo verso Muscat godendoci un ultimo tramonto durante la navigazione in dhow ammirando il cielo rosso intenso e la costa di Muscat che comincia ad illuminarsi. Un ringraziamento alla sempre impeccabile organizzazione della Ubuntu Travel, un grazie a chi ha reso questo viaggio indimenticabile: la nostra guida Osama. Spaziando dalle origini del mondo a quelle della Penisola Arabica, Yemen, Mesopotamia, Sumeri, Accadi, Nabatei, Fenici, Greci, Romani, Bizantini, toccando tutte le dinastie dell'Oman nel corso dei secoli fino a quella attuale. Parlandoci delle caratteristiche dell'arte islamica ispiratasi alle culture del mediterraneo, ha saputo fondere la storia, la tradizione, l'arte, la religione, la cultura di questa incredibile ed affascinante terra. Ed in ultimo grazie al Sultano Qaboos Bin Said che in 50 anni ha trasformato questo paese rendendolo una perla incastonata nel mondo arabo mantenendolo integro nella tradizione e nell'anima come può fare solo un uomo evoluto che ama la propria terra riuscendo a trasformarla ma conservandone le preziose tradizioni.
Oman, terra che anche noi abbiamo scoperto amandola.
Adriana, gruppo Vella