Iran indimenticabile: emozioni che rimarranno per sempre!

Benvenuti in Iran”. Comincio così questo racconto viaggiando attraverso la storia e i sentimenti. Perché questo viaggio ci ha portato nella storia della Grande Persia arricchendoci con la conoscenza di un popolo di cui ricorderemo la gentilezza ed il sorriso. Le immagini scorrono nel ricordo delle bellezze storiche delle rovine di P

ersepoli e degli occhi sorridenti delle donne e degli uomini iraniani, un popolo che trasmette quella voglia e curiosità di aprirsi al mondo, grato e sorpreso che undici italiani abbiano deciso, in un momento storico particolare, di scoprire questa terra.

Ci accoglie la nostra guida Alì che ci accompagnerà per dodici giorni con professionalità ed affetto proteggendoci sempre. Sulle strisce pedonali gli Iraniani non si fermano mai e lui andava avanti allargando le braccia ed esponendo il suo corpo per bloccare la folle corsa, soltanto dopo, ad un suo ordine, attraversavamo velocemente.

A Teheran ci stupiamo di fronte ad una delle massime espre

ssioni dell’arte iraniana del XIX secolo nel Palazzo di Golestan ammirando la lavorazione degli specchi che in lingua Farsi si chiama Ainehkori. Tutto ciò che guardiamo brilla mai vista qualcosa di simile. Proseguiamo il viaggio verso Qom con visita al Santuario di Fatima Mae’sume luogo sacro per gli Sciiti. Indossiamo chador leggeri, il contesto è particolare: cupole dorate, minareti, uomini che fanno le abluzioni prima della preghiera molte donne avvolte in chador neri, noi invece con chador grigi fiorati. Proseguiamo visitando i giardini di Fin dove l'acqua ci accompagna tra il verde, con la sua musica, come in tutti gli altri giardini. Nel pomeriggio raggiungiamo il villaggio di Abyanet al tramonto, il colore dominante è il rosso, i vicoli sono suggestivi il canto del muezzin ne completa la magia.

Arriviamo ad Isfahan in serata. Nel XVIII secolo era considerata una delle città più belle del mondo, con la sua immensa piazza dove un tempo si giocava anche a Polo. Domina la Moschea con decorazioni di maiolica azzurra divenuta il simbolo della città. Il palazzo di Alì ci lascia senza parole per le decorazioni del XVII secolo. Poi ci immergiamo nel Gran Bazar, ricco di tessuti, cibo, spezie colorate, servizi in ceramica. La città è famosa per i suoi ponti, sono sei, il più antico risale al XII secolo costruito in pietra e mattoni sul letto del fiume Zayande Ruh, completamente asciutto, la costruzione di una diga ne ha deviato il corso, possiamo quindi solo immaginarlo.

Il cibo che gustiamo, ricordato da Erodoto, è delicato, la base dell’alimentazione è il riso, se cotto da solo prende il nome di “Cielo” se con verdure di “Polo”, cucinato a vapore e lavorato in modo da perdere la maggior parte dell’amido, ciò lo rende più digeribile. Il cibo viene servito su tovaglie sofrem di cotone adornate con disegni. Il pane naan c’è sempre, così come ciotole con salse, verdure fresche e formaggi. Non mancano le spezie, zafferano, cumino, aneto, succo di mela dolce, melograno. Le carni: agnello, selvaggina, pollo, contorni a base di yogurt e sottaceti, pesce del mar Caspio. Il caviale Iraniano è considerato il migliore del mondo. A Yazd visitiamo il castello di Narin un forte costruito con mattoni e fango 7000 anni prima, ci arrampichiamo per godere dall’ alto la vista della città di Nain. Yadz centro importante per il culto di Zoroastro vissuto a metà del VI secolo a. C. Secondo Zoroastro tutti gli uomini dopo la morte risponderanno delle loro azioni, ai buoni sarà riservato il Paradiso, ai cattivi l’Inferno. Noi visitiamo il Tempio del fuoco restando ancora una volta emozionati alla vista del luogo: una vasca rotonda con una musica mistica. Dentro il Tempio il fuoco eterno che rappresenta la Luce di Dio, sempre acceso dal VII secolo d.C. alimentato con legna aromatica, mandorlo, pino, pistacchio.

Kerman famosa per il pistacchio e l ‘acqua di rose. Nel bazar il cibo è disposto in ceste: susine, pomodori, zucchine, melograni, arance, datteri i colori sono intensi e bellissimi.

Alì ci regala una sorpresa, una sala da thè elegante,

il thè è servito con bastoncini di zucchero e biscotti ripieni di marmellata di datteri.

Deserto di Shadad inserito nel 2016 nella lista dei siti appartenenti al patrimonio dell‘Umanità Unesco. Si registrano in alcuni periodi dell’anno temperature elevatissime, noi siamo fortunati una brezza ci accompagnerà. Sabbia e dune creste rocciose, gole. La sabbia è compatta coperta da una coltre scura, sotto la sabbia sottile chiara. I colori del tramonto lo rendono indimenticabile ci arrampichiamo su una duna e lì guardiamo il sole al tramonto una palla gialla, tutto è dorato. Riprendiamo i fuori strada precipitandoci giù per le dune con la leggerezza dei fanciulli.

Ma è la vista di Persepoli che ci lascia senza fiato, ricordando la grandezza dell‘ Impero Persiano nel VI secolo a. C. Costruita da Dario e ampliata dal figlio Serse, distrutta da Alessandro Magno nel 330 a. C. per vendicare l’incendio di Atene, responsabile proprio Serse. I nostri occhi si perdono in uno spazio immenso, dove avvenivano i festeggiamenti per la Primavera del nuovo anno (Nowrouz) Persepoli considerato come il gioiello dell’arte e dell’architettura del mondo antico, ammiriamo i rilievi delle guardie Reali dei notabili ,il Palazzo dalle cento colonne che poteva contenere fino a 10000 persone, i rilievi che ricordano le 23 nazioni che portavano omaggio al Re, le opere di canalizzazione dell’ ‘acqua Visitiamo poi le tombe rupestri scolpite nella roccia. Ci spostiamo nella tomba di Ciro il Grande che nella prima metà del VI secolo a c.  ' creò un Regno che comprendeva Mesopotamia, Siria, Egitto, Asia Minore e parte dell’India. Il nostro viaggio si conclude a Shiraz capitale nel VIII secolo, Visitiamo il mausoleo sciita dell’emiro Alì, del XIX secolo con la sala interna ricca di decorazioni di specchi di rara bellezza l’atmosfera è particolare e il silenzio che vi regna con gli uomini inginocchiati che pregano lo rende un luogo suggestivo. La tomba di Hafez, poeta persiano del 1300 d. C. scrisse 500 poemi lirici, molti iraniani aprono a caso le pagine dove sono raccolti i suoi versi per alcune risposte alle proprie domande come una forma di divinazione.

Un doveroso ringraziamento alla Ubuntu Travel nell’ ‘aver realizzato per noi un percorso unico ed indimenticabile, dimostrando ancora una volta professionalità e passione. All’agenzia locale, a Masha, l’assistente per emergenza in Iran, ma consentitemi un ringraziamento alla cara amica Rosalba del nostro gruppo, anima di tutti questi viaggi. Tutti noi, ricorderemo l'Iran in un momento storico particolare, in cui le generazioni più giovani sentono il bisogno di aprirsi al mondo, auguriamo a questo Popolo di poter realizzare questo sogno. Noi torniamo a casa più ricchi perché viaggiare dentro la storia delle grandi civiltà è una grande scoperta. Nel tempo i ricordi tendono a svanire, restano le emozioni, ma la scrittura rimane. Alla prossima avventura!

Adriana Privitera

Restiamo in contatto!Completa il form e riceverai, una volta al mese, le nostre proposte di viaggio.