Nella mappa appare come un uncino, un'estrema propaggine della Penisola Indocinese, il Myanmar ex Birmania o Burma per gli inglesi, è la “terra d'oro”. Il Paese si contraddistingue per la sua straordinaria architettura religiosa, templi, palazzi e pagode, nei quali è stato fatto ampio uso dell'oro per maggiormente valorizzare, se ve ne fosse stato bisogno, queste maestose costruzioni. Lo scenario naturale non è meno prezioso. Le montagne percorrono tre quarti dei suoi confini e racchiudono un cuore verde smeraldo di piantagioni di riso. Per la sua posizione di convergenza tra Cina, India e resto dell'Indocina, il Myanmar è popolato da un complesso mosaico di etnie che sono riuscite a conservare intatto il proprio folclore caratterizzandolo però da una certa unità grazie alla comune spiritualità buddhista. L'ospitalità e parecchie tradizioni familiari accomunano i birmani di fede buddhista. Le donne sono sostanzialmente libere, caso unico nel mondo asiatico. Il matrimonio è un rito civile e non religioso; molte sono ancora le donne che usano costumi tradizionali, eleganti e dai colori delicati. In Myanmar si è aperto un nuovo corso politico del quale la premio Nobel Aung San Suu Kyi è l'icona. I viaggiatori possono fare molto per favorire la libertà d'informazione e la diffusione dell'impegno civile. Soprattutto dovranno essere ben informati e consapevoli, potranno così essere di sostegno alla popolazione locale.