Mimose e dintorni.

“Sono pochi gli uomini che amano viaggiare a lungo: è una frattura continua di tutte le abitudini, una smentita inflitta incessantemente a tutti i pregiudizi”. Così scriveva Marguerite Yourcenar in “Memorie di Adriano”. Così diciamo anche noi, donne viaggiatrici, che viaggiamo proprio per interrompere la lunga lista di abitudini quotidiane con cui dobbiamo fare i conti.

Le donne oggi viaggiano di più, e viaggiano diverso. Sono curiose e attente, con uno spirito senz'altro più intraprendente. All'inizio del secolo scorso le donne viaggiavano per seguire o raggiungere gli uomini, quasi sempre impegnati a rincorrere le loro passioni. Le poche “avventuriere”, come venivano definite all'epoca, spesso si dovevano travestire da uomo per i lunghi viaggi alla scoperta del mondo. Con l'emancipazione le donne viaggiano per lavoro, per studio, per piacere, ma la loro passione non è calcolata: è puro entusiasmo. Le donne di oggi viaggiano sole, o in piccoli gruppi, si documentano a lungo prima di intraprendere il viaggio, si preparano a condividere l'esperienza, sicure di riuscire a cogliere le meraviglie del mondo con occhi nuovi. Il viaggio non è più solo “vacanza”, ma diventa studio, conoscenza, momento di raccoglimento, piacevole evasione, riscoperta del valore di un'amicizia, complicità. Anche questa è una conquista: conquista del nostro tempo, difesa del nostro spazio, celebrazione di attimi indimenticabili alla scoperta del mondo. Perchè dunque non farsi un regalo, quest'anno? E l'otto marzo, oltre a farsi donare mazzetti di mimosa e manifestare in piazza contro il bunga-bunga, decidete di festeggiarvi: programmate il nostro prossimo viaggio “only girls”. Per la scelta della destinazione, non collezionate depliants ma ... uscite. L'idea per il viaggio più bello nasce da un film, un libro o da una vetrina: i gioielli blu-azzurri richiamano il cielo dell'Andalusia, i foulard colorati portano alla memoria i sari indiani, le atmosfere esotiche vi faranno pensare all'Estremo Oriente dalla Cambogia a Bali, dal Myanmar al Laos.

E per farvi, e farci, gli auguri, una citazione di Roberto Benigni: “siate felici, e se la felicità sembra scordarsi di voi, voi non vi dimenticate della felicità!”

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