Angkor Wat è lo splendido tempio khmer del XII secolo emblema nazionale nonché icona di uno dei siti architettonici più vasti e importanti del mondo. Per portarlo a compimento ci vollero più di trentasette anni di lavoro e una manodopera di 25.000 uomini e come altri luoghi, dopo la caduta dell'impero che lo aveva fortemente voluto, rimase nell'oblio fino al 1860. A quell'epoca di viaggiatori-archeologi, un botanico francese vi si imbatté mentre si addentrava nel profondo della giungla. Dopo decenni di conflitti, la città-tempio di Angkor è stata riaperta al pubblico e andrebbe inclusa nella lista dei luoghi da vedere nella vita. Nella Cambogia nordoccidentale, 64 chilometri di superficie custodiscono magnifiche statue, sculture e bassorilievi che impreziosiscono templi in parte intrappolati nella densa vegetazione che continua ad avanzare implacabilmente. Il misterioso gioco di luci ed ombre, l'umidità della rigogliosa boscaglia evocano l'ambientazione ideale delle improbabili ma appassionanti avventure di Indiana Jones o Lara Croft. Angokor è un luogo dell'immaginario e ci sono molti modi per avvicinarvisi. Terzani per esempio scelse per i propri figli l'approccio empatico “senza essere appesantiti dalle tante e spesso irrilevanti nozioni di cui le tante guide sono infarcite. Capire serve, ma la cosa fondamentale è sentire. Dietro la sofisticata ed intellettuale bellezza di Angkor, c'è qualcosa di profondamente semplice che arriva direttamente al petto senza dover passare per la testa. Andare ad Angkor - ho sempre pensato - è come tornare al centro di un universo in qualche modo conosciuto. Lo si sente, avvicinandosi, ..." Terzani nel 92 disse di aver trascorso con i figli giorni senza precedenti assistendo “da soli assolutamente da soli al sorgere del sole”. Oggi non è più così ma in compenso è un luogo “vivo” dove a volte ci si trova nel bel mezzo di una "sagra paesana" con intere famiglie con bambini gioiosi che fanno pic-nic celebrando una ricorrenza a noi sconosciuta. Cosa c'è di più poetico della vita che vince sul tempo e sulla crudeltà della storia?
Anche la capitale Phnom Penh regala un'atmosfera incantevole ed affascinante, con i suoi palazzi in stile coloniale e la ricca pagoda d'Argento, uno dei rari esempi dell'esuberanza dell'arte con la statua del Buddha d'oro a grandezza naturale decorata con 9500 diamanti. Il turismo per la Cambogia è uno stupefacente strumento di sviluppo se praticato con il rispetto della cultura locale e dei valori etici. Il viaggiatore saggio potrà apprezzare la dignitosa povertà di un popolo gentile e sorridente, dalle usanze millenarie e dalle inalterate virtù di tolleranza e generosità. La Cambogia merita un viaggio e può essere interessante abbinare ad essa il tour del Vietnam per vivere una esperienza che vi farà “mancare il fiato” e, come diceva un anonimo, sono questi i momenti che misurano l'intensità della vita.