E' impossibile non aver provato una forte emozione e non aver gioito insieme alla moltitudine raccolta in Piazza Tahir all' annuncio, ieri sera, delle dimissioni del presidente Mubarak. Mentre si telefonava a tutti gli amici al Cairo, ad Aswan, a Luxor ad Alessandria e a Sharm, si battevano le mani e si piangeva; avremmo voluto essere là!
Piazza della “Liberazione” oggi è il simbolo, ancora una volta, che il popolo è sovrano! E' anche il luogo che ha raccolto soprattutto la speranza di una gioventù unita e che ha lottato con civiltà per quello in cui crede ma che, anche durante la lotta, non ha dimenticato di sostare per riflettere e per pregare. Forse è questo che ci ha fatto commuovere così tanto, vorremmo anche noi aver mantenuto quella “sventatezza” che quasi si perde con l'età. Piazza Tahir è molto più di un crocevia davanti a uno dei più famosi musei del mondo e non lontano dal Palazzo Yacoubian; è il luogo che rappresenta il cuore dell'Egitto. Oggi, anche se non dimenticheremo le difficoltà che questo popolo dovrà affrontare, dobbiamo apprezzare la più volte millenaria radice di civiltà che ha tenuto unito un popolo; lo stesso che ora ci invita a tornare presto a viaggiare in Egitto, paese custode di bellezze archeologiche, naturali e umane, un luogo dove ci si sente sempre a casa, dove il sole, adesso, ti scalda anche il cuore.