Ubuntu Travel, un t.o. diverso

Articolo apparso sul numero 193/194/195 de "L'Agenzia di Viaggi" 12-13-14 novembre 2008
È appena nato ma promette di diventare subito una bella realtà nel panorama turistico, complici i 27 anni di esperienza di Manuela Gobbo, direttrice del nuovo t.o. Ubuntu Travel. «C’è un’evoluzione del mercato e delle persone che lo fanno – spiega Gobbo – Abbiamo deciso di seguire un progetto che fosse più piccolo ma, visto l’entusiasmo che ci anima, più ricco di soddisfazioni, e anche per dare ai colleghi adv e ai clienti qualcosa che vada oltre il turismo mordi e fuggi». Le adv in mailing per ora sono 50, numero che permette di avere relazioni più strette e di dare un servizio accurato.
«La nostra idea non è quella di essere un t.o. classico, bensì un ufficio di promozione e consulenza che si apre alla partnership con le adv che, essendo radicate nel territorio, raccolgono gli umori e le esigenze del cliente. E poi vogliamo presentare un turismo informato, aperto alle novità, sensibile e curioso e che, nei luoghi che si va a visitare, sia rispettoso e trasparente», aggiunge la direttrice.
Trasparenza e armonia in tutto, a cominciare dal gruppo di lavoro, per avere una marcia in più da subito. L’obiettivo è proporre un turismo responsabile, «che non è un prodotto, ma un concetto ampio che implica, oltre alla professionalità, anche l’etica».
Il viaggiatore, dice Gobbo, non è un nuovo colono, ma una persona che ama il mondo e vuole viverlo, e bisogna seguirlo bene. Da qui la scelta di non dividere il sito web per destinazioni, ma per itinerari e con appunti di viaggio, da parte del t.o., su luoghi studiati e visitati, per far capire la filosofia che muove Ubuntu Travel. Proprio perché ogni viaggiatore ha esigenze diverse, accanto agli itinerari classici ci sono iniziative particolari, tra Medio Oriente, Sud Est asiatico, Europa, Italia. Per esempio, accanto ai consueti tour o crociere sul Nilo, il t.o. propone il Capodanno a Damasco, in un riad di lusso con tutte le 9 camere in esclusiva per i suoi clienti o, in Marocco, un biowatching accompagnato da persona qualificata; per l’Italia le proposte riguardano i weekend alla scoperta di sapori tipici.
Il t.o. sta lavorando su nuove idee per tutta la programmazione. «Mi piacerebbe trovare piccole realtà che lavorano su altre parti del mondo – conclude Gobbo – per creare, un giorno, una partnership che valorizzi il nostro modo di fare turismo».

Giusy Federici

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