Un inconsapevole contributo ai viaggiatori lo ha sicuramente dato Joseph Nicéphore Niépce. Grazie alla sua invenzione intraprendere un viaggio è ora più facile. Il viaggio comincia prima di partire, è chiaro, e il documento personale di identità è indispensabile sia valido. Prima dell'invenzione di Niépce, un notaio doveva “descrivere” su carta intestata il viaggiatore, tale manoscritto, previo benestare dell'autorità preposta, era quindi valido per varcare le frontiere. Da allora i cambiamenti in materia di documentazione per l'espatrio sono stati notevoli. Dal 24 novembre '09 secondo le disposizioni del Parlamento e del Consiglio Europeo “una persona – un passaporto”. Con l'approvazione del decreto legge 135/2009 si sancisce l'obbligatorietà del passaporto individuale anche in Italia per i minori. Quindi niente più fototessera del figlio sul documento di mamma o papà, ma ciascuno col suo passaporto. Il passaporto sarà valido per tre anni dalla nascita al compimento del terzo anno, poi avrà scadenza quinquennale fino ai diciotto anni: così la fototessera sarà sempre aggiornata e ben identificherà il possessore del passaporto. E per chi avesse ancora la foto sul documento del genitore, il passaporto rimarrà valido fino alla naturale scadenza. È il caso di dire che la burocrazia ha provveduto a sanare un disagio: spesso capitava che viaggiasse un genitore con il figlio che però era registrato sul passaporto dell'altro genitore e quindi al momento della partenza, ahimè, già fine del viaggio. Fino ad ora solo pochi lungimiranti genitori hanno provveduto a fornire il figlio fin dalla nascita del proprio passaporto, da ora in poi siamo tutti pronti a viaggiare.