L'Oman è un regno incastonato tra oceano e deserto, poco più grande dell'Italia ma con meno di tre milioni di abitanti. Dopo una torrida estate, da settembre gode di un clima piacevole anche per effettuare uno dei poliedrici itinerari alla scoperta del Paese da “Mille e una notte”. Uno dei protagonisti di questa stagione è il Dhofar, governatorato a sud del sultanato che si affaccia sull'Oceano Indiano. Caratterizzato da un clima più favorevole, con temperature più fresche rispetto al resto del Paese, il Dhofar è stato tradizionalmente il maggior fornitore di franchincenso al mondo. E' proprio questa resina aromatica ricavata dalla boswellia, albero tipico nei wadi della zona, uno dei doni che i Re Magi provenienti dall'Oriente offrirono a Gesù. Questa antica ricchezza ha valso la proclamazione dell'intera area a Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco nel 2000. Il Dhofar è un territorio che racchiude i diversi ambienti omaniti: altopiani, pianure e costa. Dalle Qara Mountanis, che custodiscono la tomba del Profeta Giobbe, digrada verso Salalah, la principale città di questa regione costiera. Nella stagione monsonica la zona si ricopre di una lussureggiante vegetazione il cui verde intenso contrasta con l'immagine desertica della distesa sabbiosa del Wahiba, più a nord. Marco Polo e il suo alter ego arabo Ibn Battuta sono solo alcuni dei grandi del passato che incontrarono l'Oman durante le loro spedizioni nei territori sconosciuti. Seguire le tracce degli antichi esploratori con i comfort di un viaggio organizzato nel dettaglio è ciò che il popolo omanita è orgoglioso di proporre ai suoi visitatori. Un interesse sempre crescente verso il Paese è stato ispiratore di diversi progetti per la costruzione di strutture ricettive e infrastrutture, i cui lavori inizieranno già nel 2012 come eco-hotel e una rete stradale di collegamenti per unire il Paese da nord a sud.