Per utile tradizione, l'anno di operatività per le imprese che si occupano di turismo è diviso in due semestri; da novembre a fine aprile, e da maggio a fine ottobre. Da novembre 2010 a gennaio 2011, primi tre mesi del nostro esercizio turistico, un aumento a due cifre ci faceva presagire un altro anno con un risultato eccellente.
A contraddire le previsioni, l'instabilità dell'area nordafricana e di quella mediorientale ed anche la catena di tragici avvenimenti in Giappone, sono arrivate in un momento, tra febbraio e marzo, molto delicato per due ordini di motivi: è questo il periodo delle prenotazioni per i viaggi culturali e di lungo raggio, ed è quello dei progetti per le vacanze estive. La cronaca di quegli accadimenti ha colpito ed ha emozionato, distogliendo i più da pensieri meno cupi e comunque allontanando nei più l'idea di quelle destinazioni.
Il particolare momento si è rivelato un'opportunità per gli Ubuntutraveliani: la professionalità acquisita in molti anni, l'esperienza diretta e profonda dei luoghi e la passione delle risorse umane ha fatto sì che i contatti di lunga data hanno permesso di potenziare le destinazioni per affrontare l'estate 2011 con una vasta gamma di proposte alternative a quelle che sono diventate giocoforza le meno richieste.
Il trimestre che si chiuderà a luglio fa prevedere un'inversione positiva della tendenza, non ancora quantificabile per la non bella abitudine, tutta italiana, di prenotare in ritardo. A nostro parere risulta oggi molto interessante l'attenzione dimostrata dai customers su alcune destinazioni che sino a ieri avremmo definito di nicchia, come la Mongolia, l'Uganda e l'Oman. L'estate continua ad essere il periodo migliore per gli itinerari culturali in Europa; l'Andalusia, per quanto ci riguarda, la fa da padrona, seguita da Scozia e Irlanda. Paradossalmente rimane ancora tra le riserve il Portogallo, dove ci siamo concentrati perché destinazione con una ricca offerta culturale e naturalistica, con costi molto interessanti e che i nostri viaggiatori di ritorno dal Paese ci testimoniano entusiasti.
Un' ultima considerazione su quest'anno un po' più anomalo del consueto (non ricordo difatti un solo anno che non abbia presentato una qualche anomalia: è naturale che sul viaggio influiscano immediatamente le dinamiche sociali, i fattori politici e quelli economici) riguarda il grande fermento che stiamo constatando nelle richieste per il prossimo autunno: certamente l'India, il Vietnam, la Cambogia e il Laos riconfermano il grande interesse che i viaggiatori ci dimostrano, ma anche Egitto e Giordania stanno timidamente tornando a riaffacciarsi tra le destinazioni di rilievo.
Sappiamo tutti che l'esperienza non deve essere la capacità di riconoscere un errore tutte le volte che continuiamo a commetterlo, deve essere al contrario un fattore determinante nelle modifiche e nelle attenzioni per non ricadere nell'errore; ci piace moltissimo dirvi che gli ultimi anni hanno confermato sempre di più un aspetto importante: la strada migliore per il successo di un'azienda turistica, anche se necessita di tempi più lunghi, non è certo quella di incrementare il fatturato ad ogni costo, è invece quella di fondare l'offerta sulla professionalità e sulla qualità del prodotto e di dedicarsi con dedizione ad una seria e reale assistenza ai clienti; questo è un valore ubuntiano che non deve essere in alcun modo sminuito dalla mera ricerca di un cliente ad ogni costo e ad ogni prezzo. Quello del tour operator è davvero un comparto dei servizi che, nell'interesse della clientela e delle aziende degne di questo nome, mantiene margini modesti che non sono in alcun modo in rapporto con la passione che mettiamo nel nostro lavoro e con il patrimonio di know how che, alla fine, sono davvero ciò che distingue. Per la nostra realtà aziendale, registriamo che ogni anno aumentano i nuovi amici e non vanno più via quelli che già ci conoscono: mi sa che siamo sulla giusta strada.