L’Etiopia è sempre stata considerata lontana e inaccessibile, ma fortunatamente ha conservato con estrema cura, nei millenni, tesori di inestimabile valore. E' il più antico Paese indipendente del continente africano e una terra di una bellezza straordinaria.
Innumerevoli sono le ragioni che ci spingono a proporre un viaggio in Etiopia:
- l'affascinante miscuglio di popoli, di religioni, di culture e tradizioni che la abitano;
- le leggende della Regina di Saba, di Re Salomone e dei Falasha, gli ebrei di colore;
- la storia del millenario Regno di Axum e dei suoi misteriosi obelischi;
- l’unicità di possedere un alfabeto autoctono, che deriva dall’antico Ghe’ez, lingua tuttora usata durante le liturgie copte ed oggi divenuto il moderno ahmarico e tigrigno;
- il calendario giuliano, che è indietro rispetto al nostro di 7 anni e 8 mesi;
- Gondar, la "Camelot" dell’Africa con i suoi castelli medievali dalla architettura portoghese;
- i 66 vulcani esistenti nel suo territorio (dei 136 che sono presenti in tutta l’Africa);
- la sorgente del Nilo Azzurro, che è fonte di vita per l’intero Egitto;
- per essere stata definita “culla dell’umanità”, dove i paleontologi hanno scoperto i resti fossilizzati di Ramidus, progenitore di Lucy, risalenti a circa 5 milioni di anni fa;
- perché vi soggiornò il giovane Rimbaud, poeta maledetto, contrabbandiere e mercante, stregato dalla luna di Harar;
- le mille sorgenti di acque balsamiche e dai numerosi stabilimenti termali;
- l’Arca dell’Alleanza, che i monaci copti custodiscono qui, secondo la tradizione;
- i monti del Simyen, le cui cime oltrepassano i 4.600 metri e dove vivono gli unici lupi d’Africa;
L'aspetto dell'Etiopia che più vi colpirà, appena ci si allontana dai centri città, è la gran quantità di gente che si sposta a piedi, poiché i pochi mezzi su ruote sono quasi esclusivamente delle malferme corriere stipate all'inverosimile, dei vecchi e malandati autocarri stracolmi di merci e persone, gli inconfondibili taxi o pullmini di servizio pubblico bianco-azzurri, le rare biciclette, le moto ancor più rare, i fuoristrada degli operatori turistici, e naturalmente i carretti, spesso rabberciati alla bell'e meglio con qualche asse di legno e ruote recuperate tra i rottami, trainati dai generosi asinelli che sono uno dei simboli del Paese.
Gente che si sposta a piedi tenendo in equilibrio sulla testa (o sulle spalle) i carichi più diversi, tra fascine, sacchi ricolmi, tronchi d'albero, taniche d'acqua, merce varia incartata sommariamente, grossi covoni d'erba o fieno; oppure gente - uomini, donne o bambini indifferentemente - che porta a pascolare gli animali, pecore, capre, buoi, zebù, asini o cammelli che siano, spesso occupando l'intera sede stradale.
Ancora poco visitata e segnata dalle recenti guerre, l’Etiopia sa accogliere il viaggiatore con un gran senso dell’ospitalità, nonostante la miseria nella quale vive la maggioranza della sua popolazione.