Parlando di Uganda non si può prescindere dai gorilla di montagna, specie ormai in via d'estinzione (dall'ultimo censimento, sembra ne siano rimasti solo 670 esemplari nel territorio compreso tra Uganda, Rwanda e Congo). Sicuramente il libro, e conseguentemente il film, “Gorilla nella nebbia” ci ha aiutato a conoscere meglio questi meravigliosi animali: con le sue acute osservazioni e il modo appassionato di divulgarle, l'autrice Dian Fossey è riuscita a trasmettere la gioia di studiare i gorilla nonostante il fango, la nebbia e la fatica. Lo sapete che quando un gruppo di gorilla si sente minacciato, il maschio dominante si alza in piedi e si batte il petto, muove le braccia e strappa rami dagli alberi e "ruggisce", emettendo un suono tra i più esplosivi della natura? Se l'intruso non abbassa lo sguardo (guardare negli occhi è per i gorilla un segno di minaccia) o non dimostra di sottomettersi, il maschio carica e si ferma solo a pochi centimetri dal nemico. Secondo Dian Fossey, il miglior modo per evitare questo spiacevole inconveniente è quello di distogliere lo sguardo dall'animale, di accucciarsi a terra, facendo finta di niente, o meglio facendo finta di mangiare delle foglie. Gli attacchi che sfociano in un vero conflitto sono rari e comunque di breve durata. Nei pochi casi in cui il confronto è serio, la lotta ha il solo scopo di stabilire una gerarchia, non certo di uccidere. Pensate che grande emozione darà l'osservazione ravvicinata di una famiglia di gorilla!
La “perla d'Africa” (così viene anche chiamato l'Uganda) è patria anche di molte altre specie animali, ad esempio uccelli (con oltre mille specie registrate, l'Uganda conta la metà delle specie di uccelli conosciute in tutto il continente africano), scimpanzé (per i quali val bene un trekking un po' impegnativo), e circa altre 95 specie di mammiferi, che occupano le aree dei grandi Parchi Nazionali. In Uganda ce ne sono 10, e rappresentano un'importante risorsa economica per il paese: negli anni 80 sono stati riorganizzati e gestiti direttamente dal Ministero del Turismo, vista anche l’eccezionale biodiversità del territorio, che si trova tra la savana dell’Africa dell’Est e le foreste pluviali dell’Africa dell’Ovest. Ben sette dei diciotto ambienti vegetali dell’Africa sono presenti in Uganda, di più rispetto ad ogni altro Paese del continente.
L’Uganda è anche una terra antica, ricca di leggende che ancora oggi vengono narrate dalle popolazioni locali. L’eco di riti tribali risuona ancora nelle grotte dove i guerrieri Batwa praticavano i loro rituali prima delle battaglie con i nemici Bantu; nelle caverne che recano iscrizioni rupestri; negli antichi tempietti che circondano le cascate Ssezibwa dove si celebravano cerimonie popolari dedicate agli spiriti della fertilità e della caccia; nelle lugubri leggende che avvolgono di mistero le isole del Lago Bunyonyi. Il 7 agosto partirà un safari per condividere questa esperienza del cuore, un viaggio ben calibrato per godere appieno momenti appassionanti!